giovedì 24 marzo 2011

l'amore per le parole: Pacifista? Certo!........Sicura? No!

l'amore per le parole: Pacifista? Certo!........Sicura? No!

Pacifista? Certo!........Sicura? No!

Ho già attraversato,in varie simili occasioni,il mare della non certezza,il pantano dei dubbi,le sabbie mobili dei sensi di colpa! Sono pacifista? Certo! Sicura? No!
No,perché mi esaltano gli aerei da guerra che si alzano in volo,in formazione perfetta.Il rumore dei loro motori,mi entra nello stomaco e l'adrenalina sale.Da sempre uno dei miei sogni ad occhi aperti è salire su  di un caccia e partecipare ad una battaglia aerea,seppur simulata.Essere "dentro" alle evoluzioni più esasperate del jet,sentire il sangue che segue le linee,apparentemente  impazzite, dell'aereo in combattimento.
No,perché mi entusiasma la maestosità delle navi militari che scivolano sull'acqua in apparente contrasto con la loro grandezza.Leggere,piume appena appoggiate sulla superficie del mare.Le vedi da lontano e non senti il rumore del lavoro a bordo,non percepisci il sibilo dei suoi motori,vedi solo la  traccia,silenziosa,lasciata tra le onde.E se è una portaerei,mi stupiscono sempre quelli "uccelli" con le ali ripiegate,acquattati sul ponte come rapaci, pronti a spiccare il volo e lanciarsi sulla preda. E il loro ritorno,seguito con estrema apprensione e l'applauso di sollievo, che scroscia dopo l'appontaggio.
No,perchè le parate militari,le nostre,mi inorgogliscono e mi commuovono e mi fanno sentire italiana e patriottica.
Già,italiana!Vengo da una nobilissima famiglia austriaca per metà e l'atra parte ungherese! In casa,tradizioni ed etichetta erano legge.Ma poi il mio papà diventò grande,vestì una meravigliosa divisa da comandante di Marina,morì in guerra con tutti i suoi 367 uomini e ai miei occhi,divenne un eroe,il mio eroe.
 I miei primi 15 anni di vita,vissuti nel culto di quel padre,si svolsero sempre nei saloni del Circolo Ufficiali,i miei amici erano figli di ufficiali,gli ospiti in casa nostra erano le famiglie degli ufficiali.......è difficile sfuggire ad un'atmosfera che ti ricopre come un mantello di pesante velluto.E il mantello lo porti sempre con te,magari tenendolo per un canto e trascinandotelo dietro.
E sono pacifista!Non posso pensare,concepire, i bombardamenti,le sofferenze di popolazioni spesso inermi e incolpevoli,vittime di scelte scellerate in nome di un potere che a loro,le genti,nulla potrà portare.I bambini,i più colpiti,ai quali viene spesso rubato il domani e l'oggi  porta  loro solo l'odio,trasmesso inevitabilmente,dagli adulti.Sono strazianti le scene che ci ritroviamo davanti,scene di massacri,di dolore.La guerra,le guerre, sono capaci di portare alla luce,in ognuno dei combattenti,gli istinti più primordiali,più crudeli,meno umani.
Per tutte queste cose, sono pacifista! E sono lacerata.Il cuore e l'anima sono a pezzi.Sono pacifista o non lo sono?.Non sono in grado di darmi,di dare una risposta certa,corretta,senza infingimenti.
Per questa ragione ne ho voluto parlare oggi,per capire,per capirmi.


mercoledì 23 marzo 2011

l'amore per le parole: Il libro di ricette

l'amore per le parole: Il libro di ricette: "Il libro di ricette della nonna,grosso,rilegato in tela azzurro scuro con le scritte dorate,è ancora nella mia cucina,sempre in bella vista...."

l'amore per le parole: Omelette di guerra.......finisce così......

l'amore per le parole: Omelette di guerra.......finisce così......: "Era ancora li,con il colino in mano pieno di zucchero al velo,quando sentì i passi che si avvicinavano.La mamma e la nonna tornavano,finalme..."

l'amore per le parole: ....Omelette di guerra...non è finita quì....

l'amore per le parole: ....Omelette di guerra...non è finita quì....: "La storia continua ed è la parte meno dolce,meno allegra,meno felice,meno tutto...."

l'amore per le parole: ......Omelette di guerra.......il seguito.......

l'amore per le parole: ......Omelette di guerra.......il seguito.......: "Nana seguì alla lettera i suggerimenti,gli ordini,della signora,anche se molti dubbi minavano la sua sicurezza,molte le domande che si ponev..."

l'amore per le parole: seguito di Omelette di Guerra........

l'amore per le parole: seguito di Omelette di Guerra........: ".......il resto a domani! Perchè c'è un resto......."

l'amore per le parole: Omelette di guerra

l'amore per le parole: Omelette di guerra: "Un ricordo,un mio ricordo di guerra.Quella guerra che ha devastato il nostro Paese e ha 'scritto' alcune pagine della mia vita: Guardava il ..."

lunedì 21 marzo 2011

Il libro di ricette

Il libro di ricette della nonna,grosso,rilegato in tela azzurro scuro con le scritte dorate,è ancora nella mia cucina,sempre in bella vista.
Ah,volevo ricordarvi che la ricetta delle omelette.è quella originale,stampata sul libro.E' la ricetta "degli omlett" come si facevano in casa mia,come voleva mia nonna,come le faccio io,ancora oggi!

Omelette di guerra.......finisce così......

Era ancora li,con il colino in mano pieno di zucchero al velo,quando sentì i passi che si avvicinavano.La mamma e la nonna tornavano,finalmente!
Il sorriso stampato sul visino di Nana,divenne più largo,godendo in anticipo della sorpresa che aveva preparato e aspettandosi assoluta incredulità e gioia.Lei e il gatto erano pronti a lanciarsi tra le braccia e le gambe delle due donne,ma quando la porta della cucina si aprì,rimasero lì,immobili.
Era come se la mamma e la nonna si fossero messe sul viso un sacchetto di carta trasparente e tutte le pieghe della carta,si fossero trasferite sulla pelle.Gli occhi della mamma erano opachi,annegati.
La nonna non aveva più la bocca,solo una riga blu.
Si guardarono a lungo,le grandi e la piccola con il colino del tè in mano,poi,come se il malvagio incantesimo fosse finito improvvisamente,corsero ad abbracciarsi.Nana fu inondata di lacrime e parole.La nonna la sollevò sedendola sul marmo del tavolo,bianco anche di zucchero e le parlò sottovoce:
-Nana,amore,il tuo papà,il mio bambino grande,è andato via.E' andato su di una nave grande,più grande e più bella di quella che aveva quì.Adesso naviga  nel cielo,solca le nuvole e i suoi marinai sono gli angeli.Il tuo papà però,ti vede, e ti guarda da lassù con un cannocchiale molto potente
e la bussola che ti ha regalato a Natale,la muoverà lui,per guidarti sempre. E ti amerà anche se tu non potrai vederlo.Hai capito,amore?Hai capito Nana mia?-
La bimba capì.Il suo papà,il suo bellissimo grande papà era morto,morto in guerra.Morto in quel mare che amava tanto.Non l'avrebbe più visto arrivare,aspettandolo alla finestra,dal fondo della via, con la divisa blu e il berretto con le righe d'oro.
Strisciò,Nana, lentamente lungo il tavolo,incurante dello zucchero,saltò giù e sotto gli occhi delle due donne,pulì con cura il marmo bianco;dalla credenza prese tre piattini bianchi e blu,tre tovaglioli,le posate per tre persone.Divise le omelette in tre porzioni uguali.Nessuno le chiese chi le avesse preparate.
Mangiavano in silenzio,quando arrivò l'uomo del ghiaccio,la porta era aperta:guardò le due donne e la bimba improvvisamente cresciuta e se ne andò con il ghiaccio sulla spalla, in punta di piedi,come se dormisse qualcuno.





domenica 20 marzo 2011

....Omelette di guerra...non è finita quì....

La storia continua ed è la parte meno dolce,meno allegra,meno felice,meno tutto....

......Omelette di guerra.......il seguito.......

Nana seguì alla lettera i suggerimenti,gli ordini,della signora,anche se molti dubbi minavano la sua sicurezza,molte le domande che si poneva:-Saranno fresche le mie uova.sarà semolato lo zucchero?Quanto sarà il latte che basta?Perchè devo spolverare le omelette?-Rifletteva Nana soprattutto su una domanda che le girava nella mente:-Cosa diranno mamma e nonna se uso tutte le scorte fatte per il Natale,di quelle cose che loro,definiscono preziose?-Ma non smetteva di agire e chissà dove  se ne erano andate quelle due!Prima di incominciare si girò in cerca di uno sguardo di incoraggiamento da parte di Miceno e si avvide che le fiammelle,più piccole ora,facevano ancora capolino dallo sportello della stufa e decisa,nella sua nuova consapevolezza,tirò la lunga manopola di ceramica,spalancando la porticina.Le braci rosse sfrigolavano e Nana prese da sotto la tenda,due grandi pezzi di legno,pesanti,e li introdusse in quel piccolo inferno.Richiuso lo sportello,incominciò.....
Dividere il tuorlo dagli albumi non fu facile e la signora non parlava di uova di scorta.La bimba sorrise con gioia:poteva usare il mestolo con i buchetti,non era inutile l'utensile!Con molta fierezza ripescò i tuorli caduti negli albumi,fiera di non aver sprecato le uova:fuori, lontano da lì,c'era la guerra e bambini morivano di fame!
Nana contò bene le cucchiaiate di zucchero e seduta per terra,incominciò a sbattere "il composto",come lo chiamava la signora.In breve il braccio incominciò a farle male e dovette fermarsi spesso ma,di leccatina in leccatina,non sentì più i granellini di zucchero.La farina,ora.Le sarebbe piaciuto passarla al setaccio "scuotendolo con grazia"ma rinunciò perchè,quello era appeso sopra la cappa.Il libro recitava:-18 cucchiaiate-però non parlava dei grumi.La frustina risolse il problema.Aggiunse il pizzico di sale,la bustina di lievito "sparso a pioggia",grattò la buccia di limone e il "poco meno che liquido"era pronto.Quasi.Mancava la neve,gli albumi "fermamente sbattuti".Con il braccio indolenzito e il fiato corto,la bimba stava per rinunciare a quell'impresa che le sembrava impossibile,poi ad un tratto magicamente,ecco la neve,bianchissima,fermissima."Con garbo"mescolando piano,2Con movimento delicato",anche gli albumi così trasformati raggiunsero il composto che diventò come voleva la signora,soffice e "d'aspetto spugnoso"!
Eccitata e felice,Nana mise una nocciolina di burro nella padella e tolti con il lungo gancio,due cerchietti di ghisa,si preparò al lavoro più impegnativo.Quando il burro fu sciolto,il mestolino di composto disegnò nella padella una strana forma e Nana si affrettò a dondolare dolcemente il lungo manico di ferro ed eccola lì,l'omelette,rotonda,spugnosetta e profumata.Girarla,col movimento secco che aveva visto fare alla nonna,fu facilissimo e la sottile spatola si trasformò nella bacchetta magica della Fata Turchina.
Canterellando e ridendo,una noce di burro dopo l'altra,mestolino dopo mestolino,il piatto si riempiva,una torre dorata di omelette e il buon profumo aveva invaso la grande cucina.La terrina era vuota!Nana,dopo aver rimesso a posto i cerchi di ghisa,portò tutto ciò che aveva usato nell'acquaio e poi con un largo coltello incominciò a spalmare una per una le omelette con la marmellata "a piacere",poi le arrotolò e come suggerito dalla signora,le "accomodò"sul piatto da 
portata.In breve il bel piatto con i disegni bianchi e blu,fu pieno di omelette,vicine,vicine.Ed infine lo zucchero a velo:con il colino del tè,"con garbo"Nana spolverò (ecco cos'era!)il suo capolavoro.Felice e orgogliosa,si fece una promessa:-La prossima volta,lo strudel!!!!-

sabato 19 marzo 2011

seguito di Omelette di Guerra........

.......il resto a domani! Perchè c'è un resto.......

Omelette di guerra

Un ricordo,un mio ricordo di guerra.Quella guerra che ha devastato il nostro Paese e ha "scritto" alcune pagine della mia vita:
Guardava il fuoco uscire dalla porticina appena socchiusa,seduta sulla sedia di legno con i braccioli,quella della nonna,e dondolava le gambe.Era sola in cucina e non osava avvicinarsi alla grande stufa tutta sportelli,cromatura e cerchi di ghisa.Sopra, sul buco più grande,dalla pentola con il minestrone,usciva un filo di vapore profumato di verdure,che saliva perdendosi nella cappa facendo dondolare piano la bordura di lino a pieghe,attaccata tutt'intorno.Le piccole lingue rosse,liberate dalla disattenzione di qualcuno,avevano per la bimba,per i suoi pochi anni un fascino pericoloso ma avvincente.Uscivano dalla stufa duo o tre per volta,ora lunghe,ora cortine,alternando le loro sortite,quasi attrici per quattro occhi di spettatori attenti:quelli verdi attoniti della bambina,quelli gialli di Miceno gatto di casa a righe grige e bianche.Stava Miceno,sdraiato languido ma altero,sulla radio di radica chiara,con la lunga coda a sfiorare le manopole di legno.Aveva stabilito,il gatto,che il tepore della radio accesa era molto gradevole e se era spenta,valeva la pena di aspettare sul posto che qualcuno avesse voglia di musica.Ed inoltre la retina dorata sul davanti,vibrava piacevolmente sulle note acute e la coda penzolante era lì apposta.
Ma quella mattina c'era silenzio,rotto solo dal liquido borbottio del minestrone.Dove erano tutti?Perchè nessuno puliva la ghiacciaia?Era martedì e l'uomo altissimo in canottiera e con il pezzo di cuoio sulla spalla sarebbe venuto a portare la stecca di ghiaccio settimanale,bianca e gocciolante,trafitta dal grosso uncino di ferro.Che facevano tutti?
La bimba sola in cucina,incominciò ad agitarsi sulla sedia.Non le bastavano più gli sguardi amorosi del suo gatto,era annoiata e aveva fame.Quando la mamma e la nonna erano uscite dalla cucina,avevano un'espressione strana sui visi,lei se ne era accorta:poco prima si era sentito il suono del campanello ed era andata ad aprire la mamma.Tornando in cucina,alla nonna che la guardava con una domanda negli occhi,aveva detto:
-Due ufficiali,vogliono parlarci,sono in salotto!-
Erano uscite tenendosi per mano.La nonna prima di chiudere la porta,con una voce non sua:
-Stai buona,torniamo subito.- Ma non tornavano.
Con un piccolo salto la bimba scese dalla sedia e passando sotto al grande tavolo,andò ad accarezzare il gatto che felice,si stiracchiò accomodandosi meglio sulla radio muta.Lei si avvicinò alla credenza,attirata dal libro di ricette della nonna.Era un grosso libro rilegato in tela azzurro scuro con le scritte dorate,ora sbiadite,quasi illeggibili.La bimba sapeva che quel libro era considerato prezioso,portato in dote dalla nonna e suo fedele aiutante in cucina.Le pagine erano sottili,giallognole appena macchiate in qualche angolo.Nana,non era questo il nome della bimba,era un vezzeggiativo,andò a sedersi sul tappeto,sotto l'acquaio di pietra,con il libro sulle gambe incrociate.Sapeva leggere bene -Un genio!- diceva la nonna,ma quella signora che aveva scritto le ricette,tanti anni fa,aveva usato delle parole sconosciute e strane e alcune frasi erano buffe:
-Sarà bene scuotere il setaccio con grazia per far sì che la farina si posi delicatamente sulla spianatoia e con pari garbo,aggiungete lo zucchero.........-
La bimba leggeva delle salse,dei sughi,dei fondi e la fame aumentava e con essa la tentazione di provare ad usare quel libro,provare a cucinare,provare il "pari garbo"provare ad adoperare il mestolo con i buchetti,secondo lei inutile perchè,appunto,bucato.
L'idea era irresistibile,si trattava di obbedire alle parole della signora e non sporcare il libro.Trovò subito la pagina scritta proprio per lei,la ricetta del suo dolce preferito:le omelette o meglio "gli omlett",come le chiamava la nonna che non era proprio molto italiana.
Il grembiule a fiori era appeso dentro l'armadio di cucina,sulla porta.Nana se lo avvolse con cura,strinse bene le fettucce in un bel fiocco proprio all'altezza delle ascelle,così era sicura che non sarebbe scivolato ai piedi.
La signora ammoniva prima di incominciare:
-Assicurarsi che il piano di lavoro sia perfettamente pulito e sistemare davanti a se tutti gli ingredienti in ordine d'uso.-Strofinare il bel marmo bianco del tavolo fu facile per la bimba e in aiuto dell'ordine d'uso,le venne la lista che seguiva:
-6 uova freschissime-6 cucchiai di zucchero (usate un grande cucchiaio di legno)-18 cucchiai di farina per dolci-latte quanto basta per ottenere una morbidissima pasta (poco meno che liquida)-una bustina di lievito per dolci-una grattata di buccia di limone-un pizzico di sale-marmellata a piacere-zucchero al velo-burro per friggere.- E ancora,la signora:
-Naturalmente,avrete a disposizione una terrina con i bordi alti,le frustine,un cucchiaio di legno grande ed uno piccolo,una terrinetta alta per montare a neve gli albumi,una spatolina per girare le omelette,una padella bassissima di ferro.- Naturalmente!

giovedì 17 marzo 2011

Anastasia e la vasca da bagno

Anastasia è la mia gatta,siamese di alto lignaggio (mamma Streisand,papà Pasha dei Ross) ha quasi 2 anni e mi è stata REGALATA da un'amica che NON vende mici, a me che NON compro animali! Anastasia è convinta che il letto è suo,il divano è suo,noi siamo suoi,il mondo è suo e devo dire con molta onestà,che io glielo lascio credere e lei,figlia di p..aripatetica,se ne approfitta spudoratamente!
Nella mia casa dei puffi rosa (dentro e fuori rosa,antico veneziano,però) nel bagno c'è il box doccia,che io preferisco e una vasca formato mini,nella quale il gnao sta a mollo e tutto il resto fuori dall'acqua.Ma stamattina avevo voglia di.....? Ho preparato tutto il teatro: candele accese,sali profumati,schiuma come panna montata,musica soft! Mancava il classico bicchiere di vino,in gambo lungo,ma alle 8 del mattino mi sembrava eccessivo.Sotto lo sguardo attento e molto perplesso di Anastasia,accomodata sulla tazza del wc,mi adagio,si fa per dire, nella vasca sparendo o quasi nella più che abbondante schiuma,pregustando il relax a venire.
Sarà stata la novità della situazione,sarà stato il non vedermi perchè coperta dalla schiuma o meglio sarà stato il vedermi affondare nel loculo, con tanto di candele, fatto sì è che Anastasia ha incominciato a ringhiare verso di me,alternando suoni che poco avevano di gattesco,ululando come un coyote nel deserto dell'Arizona,lanciando sguardi minacciosi ed infine,dopo essere saltata sul bordo della vasca alle mie spalle,ha incominciato a tirarmi per i capelli per salvarmi da quella brutta situazione,sempre ringhiando e ululando......solo quando sono uscita dall'acqua,con il suo "aiuto",si è calmata ed è ritornata  la mia dolce Anastasia,abbracciata a me e rumorosa come un trattore, incurante del fatto di bagnarsi il prezioso pelo
Così è finita la mia voglia di relax cinematografico.........

martedì 15 marzo 2011

l'amore per le parole: A Federico

l'amore per le parole: A Federico: "Federico è morto.Aveva tre anni.Il giorno del funerale,nell'atrio del palazzo trasformato in una sorta di camera ardente,tutti aspettavano d..."

A Federico

Federico è morto.Aveva tre anni.Il giorno del funerale,nell'atrio del palazzo trasformato in una sorta di camera ardente,tutti aspettavano di guardare in faccia i due genitori.......Era una giornata grigia,a Milano,una delle tante e i suoni del traffico di quella periferia,arrivavano attutiti ma invadenti.Allora,con il cuore e l'anima,ho preso quel bimbo e l'ho portato via da lì,in un luogo diverso,questo:
Bronzi maestosi,solenni,cupi.ridondanti su ali bianche,
velluti caldi e frementi,piccoli cuori impauriti,cerchi scomposti nell'aria:
vecchie mani per musica di bronzo,note appese a groppi di corda.
Occhi increspati di sole domandano chi è partito.La musica di bronzo chiama e singhiozza.
Falci arrugginite si fermano nel mare giallo,la pietà raccoglie papaveri
per il viaggiatore che parte,in fila,incontro alla musica di bronzo.
Due giovani morti in viso, intrecciano pezzi di cuore,
occhi impazziti lavano riccioli di seta fine,li acconciano eleganti,per gli angeli felici.
Paglia morbida,faccia di cane, gioco di ieri supino oggi,
nel viaggio appena iniziato,guida e compagno.
Grani dolenti infilati sommessi.
Due giovani morti in viso,accucciati,intrecciano fiati sul nido bianco,di legno.
Fiati caldi,inutili.Quattro spine per chiudere il nido,bagnato da Dio.
Riposano le falci,il mare giallo vibra,sussulta si spacca:in fila,incontro al dopo.
Davanti, due giovani morti in viso,pugni stretti intorno alla Madre
che inghiotte il nido bianco di legno.
Ali impazzite,velluti caldi,frementi,posati su bronzi maestosi,solenni,muti.


domenica 13 marzo 2011

E adesso??????

Non è che la seconda volta sia meglio della prima!!!!!Ci sono tanti termini tecnici nelle istruzioni,nelle pagine del blogger che se le scrivessero in sanscrito,forse capirei più facilmente!Figuratevi che sono ancora in crisi con il "copia/incolla"! Ad esempio,se ci fosse un anima pia che mi spiega come si fa ad importare le note (leggi poesie e altro)dalla  pagina di Facebook al blog,senza copiare tutto,ecco,avrebbe la mia eterna riconoscenza.Comunque,ho iniziato la giornata  facendo colazione con caffè,latte,briosce,spremuta d'arancia e siccome devo dimagrire,ho aggiunto una fetta di panettone.......Intendiamoci,io so tutto sull'alimentazione più corretta per la salute e la linea ma oggi il cielo mi è così nemico con il suo colore grigio coda di topastro, che ho sentito il bisogno di coccolarmi e per fortuna la Nutella era assente.
Ma ho avuto anche una bella notizia:un'amica di Fb è disposta ad adottare il mio caro amico Ignazio. Lui è un meraviglioso cane di razza mista,con gli occhi più tristi che mai..Io, per lui,innamorata persa come sono,ho aperto un gruppo,sempre su Fb e pare che il miracolo stia avvenendo.
Oggi mi aspetta anche una lunga giornata di sport in tv:incomincia il tennis,incomincia a giocare Rafa (Nadal,per coloro che non sanno)e sarà una bella giornata da questo punto di vista! Per guardare il tennis.......cosa avete capito?????Allora,ciao!

sabato 12 marzo 2011

La mia prima volta!!!!!!!

Ed essendo la prima volta,non so da quale parte incominciare.Potrei dire che adoro scrivere,ma non è certo una "qualità" unica e strabiliante! Per fortuna del mondo,siamo in tanti. Scrivo poesie e racconti e qualcuno mi ha definito criptica e con un termine che non sopporto "poco solare". Per la prima definizione non mi sono offesa ma per la seconda......non sono addetta all'illuminazione del pianeta.
Scrivo quasi sempre con la mia gatta Anastasia sulle ginocchia,sul collo,sulla tastiera del pc o accoccolata vicino al medesimo. Il suo ron ron, accompagna ogni mia parola scritta, un controcanto alle emozioni di cui, sono certa, la belvetta ne è ben consapevole!
Ah,dimenticavo:sono assolutamente tecnolesa! Ho incominciato ad usare il pc solo da un anno e la materia conserva ancora,per me,quasi tutto il suo misterioso fascino.Quindi, in presenza di pacchiani errori,chiedo venia anticipatamente.Imparerò e diventerò come Garcia,la mia eroina di Criminal Main.......se avrò lunga vita.
Mi attende lo sport, in tv naturalmente (Sky 4ever) e quindi saluto tutti (si saluta sul blog?????) Ciao.