Stamattina dovevo uscire di casa,assolutamente,anche se le previsioni del tempo prevedevano peste e corna ..e freddo.
Vestita in maniera adeguata,appena messo il naso fuori dal cancello,magicamente,smette di piovere! Ringraziando mentalmente ognuno dei preposti al bello e cattivo tempo,arrotolo con cura l'ombrellino che faccio sparire nella borsa e mi avvio con passo svelto e baldanzoso,come un bradipo su tacco 12,alla fermata dell'autobus.
Lo vedo arrivare in lontananza,gli lancio un messaggio telepatico:-Rallenta ti prego,altrimenti non riesco ad arrivare insieme a te.......-
La risposta è una potente accelerata per non beccarsi il rosso al semaforo!Sempre da lontano,vedo arrivare un'orda di fanciulli armati di zaino ed ombrelli che invadono il mezzo,il quale satollo di umani,si allontana mentre il mio tacco 12 ed io,arriviamo sul posto.
Ed ecco che quelli preposti alla pioggia,finita la loro pausa per la colazione,suppongo,mandano a buon fine catinelle d'acqua,ma catinelle davvero.
Semi riparata da un balcone e sempre in attesa del bus successivo,ricupero il prezioso ombrellino e lieta
di averlo,lo apro.......in due!!!!!!!
Si è proprio aperto in due,il manico da una parte il resto dall'altra
Tralascio il sorrisino comparso sulle labbra di un astante,tralascio la sequela di imprecazioni in ogni lingua conosciuta sul globo terracqueo,tralascio anche la pioggia che gocciolava dagli occhiali,non forniti di tergicristallo,per cui incominciavo a non vederci più,tralascio tutto, mi stavo concentrando sul da farsi..
Improponibile il ritorno a casa,vedi il bradipo con tacco 12 di cui sopra,altrettanto impraticabile chiamare un taxi che difficilmente mi avrebbe portato a destinazione con i miseri 13 euro in mio possesso,non mi restava altro che alzare il cappuccio della giacca imbottita,rosa come un confetto e sperare che smettesse di piovere.
Invece no.
Arrivato il bus,arrancato sul bus,sacramentato sul bus,scesa dal bus e intanto pioggia,sempre pioggia.
Il posto dove dovevo,assolutamente andare stamattina,non è lontano dalla fermata di arrivo ma sufficiente affinché la persona che mi aspettava dicesse:-Accidenti,sembri un pulcino bagnato!-
A quel punto ero indecisa se insultarlo o ringraziarlo per avermi definito così graziosamente,in quanto io mi sentivo decisamente una papera,una grossa papera gocciolante e rosa!!!!
Sbrigate le incombenze per le quali ero stata costretta ad uscire,mi accingevo ad affrontare il calvario del ritorno,quando avviandomi verso la fermata del bus,un energumeno che non voleva perdere il suo,mi ha travolto con la forza di un tir,mandandomi a sbattere contro una incolpevole signora che investiva a sua volta una ragazzina vestita di rosso e con i capelli rossi che si prendeva una musata contro un palo della luce.
In tutto questo,l'energumeno saliva sul n.7 e se ne andava senza neanche una parola di scuse per lo sconquasso umano che aveva provocato.
Mentre noi ci scambiavamo scuse e mi dispiace e ci assolvevamo a vicenda,sempre sotto la pioggia,finalmente è arrivato il mio n.3 e potevo lasciare la compagnia e i loro ombrelli che nel frattempo
erano volati da ogni parte.
Ed è quì che ho avuto l'incazzatura più sostenuta: appena appoggiato il culo sul sedile del bus,un raggio di sole,seguito da altri ed altri ancora si è presentato al mio cospetto.
-Ma ti fulminasse il cielo,perchè non sei uscito prima? Cosa hai fatto fino ad ora?-
Ovviamente sono arrivata a casa senza ottenere risposta alcuna.
Mattinata di merda.
Vestita in maniera adeguata,appena messo il naso fuori dal cancello,magicamente,smette di piovere! Ringraziando mentalmente ognuno dei preposti al bello e cattivo tempo,arrotolo con cura l'ombrellino che faccio sparire nella borsa e mi avvio con passo svelto e baldanzoso,come un bradipo su tacco 12,alla fermata dell'autobus.
Lo vedo arrivare in lontananza,gli lancio un messaggio telepatico:-Rallenta ti prego,altrimenti non riesco ad arrivare insieme a te.......-
La risposta è una potente accelerata per non beccarsi il rosso al semaforo!Sempre da lontano,vedo arrivare un'orda di fanciulli armati di zaino ed ombrelli che invadono il mezzo,il quale satollo di umani,si allontana mentre il mio tacco 12 ed io,arriviamo sul posto.
Ed ecco che quelli preposti alla pioggia,finita la loro pausa per la colazione,suppongo,mandano a buon fine catinelle d'acqua,ma catinelle davvero.
Semi riparata da un balcone e sempre in attesa del bus successivo,ricupero il prezioso ombrellino e lieta
di averlo,lo apro.......in due!!!!!!!
Si è proprio aperto in due,il manico da una parte il resto dall'altra
Tralascio il sorrisino comparso sulle labbra di un astante,tralascio la sequela di imprecazioni in ogni lingua conosciuta sul globo terracqueo,tralascio anche la pioggia che gocciolava dagli occhiali,non forniti di tergicristallo,per cui incominciavo a non vederci più,tralascio tutto, mi stavo concentrando sul da farsi..
Improponibile il ritorno a casa,vedi il bradipo con tacco 12 di cui sopra,altrettanto impraticabile chiamare un taxi che difficilmente mi avrebbe portato a destinazione con i miseri 13 euro in mio possesso,non mi restava altro che alzare il cappuccio della giacca imbottita,rosa come un confetto e sperare che smettesse di piovere.
Invece no.
Arrivato il bus,arrancato sul bus,sacramentato sul bus,scesa dal bus e intanto pioggia,sempre pioggia.
Il posto dove dovevo,assolutamente andare stamattina,non è lontano dalla fermata di arrivo ma sufficiente affinché la persona che mi aspettava dicesse:-Accidenti,sembri un pulcino bagnato!-
A quel punto ero indecisa se insultarlo o ringraziarlo per avermi definito così graziosamente,in quanto io mi sentivo decisamente una papera,una grossa papera gocciolante e rosa!!!!
Sbrigate le incombenze per le quali ero stata costretta ad uscire,mi accingevo ad affrontare il calvario del ritorno,quando avviandomi verso la fermata del bus,un energumeno che non voleva perdere il suo,mi ha travolto con la forza di un tir,mandandomi a sbattere contro una incolpevole signora che investiva a sua volta una ragazzina vestita di rosso e con i capelli rossi che si prendeva una musata contro un palo della luce.
In tutto questo,l'energumeno saliva sul n.7 e se ne andava senza neanche una parola di scuse per lo sconquasso umano che aveva provocato.
Mentre noi ci scambiavamo scuse e mi dispiace e ci assolvevamo a vicenda,sempre sotto la pioggia,finalmente è arrivato il mio n.3 e potevo lasciare la compagnia e i loro ombrelli che nel frattempo
erano volati da ogni parte.
Ed è quì che ho avuto l'incazzatura più sostenuta: appena appoggiato il culo sul sedile del bus,un raggio di sole,seguito da altri ed altri ancora si è presentato al mio cospetto.
-Ma ti fulminasse il cielo,perchè non sei uscito prima? Cosa hai fatto fino ad ora?-
Ovviamente sono arrivata a casa senza ottenere risposta alcuna.
Mattinata di merda.