Faceva caldo,troppo caldo, in casa.Si affacciò alla finestra e rimase incantata a guardare quello che la pioggia,le luci delle strade,avevano trasformato in un gioiello dorato.Aprì il vetro e il profumo del mondo esterno le venne incontro,l'avvolse come braccia affettuose.Non poteva,proprio non poteva resistere.
Si infilò un impermeabile,scarpe basse,un fazzoletto a fiori sul capo e mentre usciva si guardò allo specchio dell'anticamera: era il ritratto della casalinga di mezza età che tante volte aveva visto.rappresentata nei films. Sorrise divertita,di se,della mezza età,delle casalinghe ancora piacenti come lei e uscì.
Il profumo delle foglie bagnate dalla pioggia,lì in strada, era ancora più intenso,come un abbraccio.Si sentì così felice di quella sensazione che ,mentre si avviava per la strada silenziosa,accennò a qualche passo di danza.Poi si guardò intorno,intimidita e vergognosa :-Non si balla per strada,stupida di una romanticona,quando crescerai?-si rimproverò, ma sorridendo.
Nessuno l'aveva vista danzare perchè non c'era nessuno.
Le foglie,anche se bagnate,scricchiolavano leggermente sotto ai suoi pedi accompagnando i suoi passi con un suono dolce,cadenzato,armonico e lei non si sentiva affatto sola.I lampioni,con la luce dorata,le illuminavano il cammino e irradiavano tutt'intorno una luce morbida,calda,rilassante.
Non si accorse di essersi allontanata tanto da casa,sino a quando raggiunse una piccola piazza che non conosceva,non l'aveva mai vista e non sapeva dove si trovava.Ma l'aura d'oro che accompagnava i suoi passi,il suo peregrinare,lì era ancora più evidente.
C'erano tre grandi alberi al centro della piazzetta,circondata dalle case,dove sembrava non ci abitasse nessuno tanto erano silenziose.Non si vedevano luci attraverso le persiane chiuse,non si sentivano voci.
Era un pezzo di mondo sospeso,ma lei non avrebbe saputo dire e se lo chiese:-Sospeso,dove?-
Una panchina di legno,sotto uno degli alberi,la stava chiamando e solo quando sentì il bisogno di riposarsi,rispondendo a quell'invito,si rese conto di aver camminato tanto,immersa in ricordi,in sogni,in sensazioni che l'avevano portata lontano,chissà dove.
Un lampione dalla luce dorata,come gli altri che aveva incontrato nel suo cammino,era attaccato alla parete della casa a lato della piazzetta ma la panchina restava nell'ombra e lei si senti protetta ancor più:-Ma da cosa?-si chiese.Non seppe darsi una risposta,ma stava bene,si sentiva bene.
Quando senti scricchiolare le foglie alle sue spalle,non ebbe paura.Pensò che qualcuno stava tornando a casa,che sarebbe entrato nel portone lì accanto,avrebbe fatto filtrare la luce dalle persiane,lei avrebbe sentito i soliti rumori,magari della musica e aspettò di vedere,di sentire tutto quello che si aspettava.
Quando le foglie smisero di far rumore,proprio dietro di lei,si girò,non ancora in allarme.Chissà per quale ragione si aspettava di trovarsi davanti qualcuno che aveva fatto una passeggiata,qualcuno che aveva colto i profumi della pioggia,delle strade umide.....
Suo marito la guardava!Lei scoppiò in una risata,un pò isterica,ma liberatoria:-Sei pazzo,pazzo!Cosa fai quì?Come hai fatto a trovarmi?-
Lui le si sedette accanto,con un gran sospiro di soddisfazione:-Ma quanto cammini?Mi sono stancato tantissimo!Meno male che ti sei fermata,che ti sei seduta,non riuscivo più ad andare avanti!-
-Ma che significa?-chiese lei sorridendo,forse lusingata,forse pensando ad un gesto romantico di cui aveva perso anche il ricordo.
-Ti volevo parlare-le rispose lui.E lei,stupita:-E non potevi farlo a casa?-
-A casa?No!Quì è meglio,questo è il posto giusto.-
-Ma giusto,per cosa?-
-Per questo!-e mentre pronunciava queste parole aprì la mano e le mostrò un flacone di pillole,vuoto.Lei riconobbe subito il medicinale e i suoi effetti e il respiro le si fermò.
-Perchè,perchè l'hai fatto?Cosa facciamo ora?Bisogna chiamare aiuto,bisogna andare all'ospedale!-e la voce si alzava di tono,il terrore la rendeva stridula e stava per alzarsi,per correre a cercare un telefono.Ma lui la fermò,le prese il polso fermamente e la fece risedere.
-Ascoltami,ti prego,ascoltami.-E incominciò a raccontare:-Sono malato,molto.Mi restano solo pochi mesi di vita,forse poche settimane e non voglio trascorrerle dilaniato dai dolori.Non voglio darti questa sofferenza.Non voglio vedere che ti spegni con me.Voglio che i ricordi che ti resteranno di noi,siano ricordi dolci,belli,come la vita che abbiamo passato insieme.So che in questi ultimi tempi,qualcosa è cambiato,ma ora sai la ragione.Ti prego,cerca di capire,cerca di comprendere,stammi vicino in questi ultimi momenti,ti prego!-
Lei era annientata,Le tornavano alla mente mille particolari che non aveva colto e il senso di colpa le dilaniava l'anima.-Perchè non ho capito?Perchè non l'ho aiutato?-
Non riusciva a parlare, solo le lacrime lungo il viso erano il segno della profondità del suo dolore e quando, abbarbicata alla mano dell'uomo che era suo marito e lo era stato per così tanti anni, quasi non sentì un piccolissimo dolore al braccio,in alto,lì dove di solito si iniettava l'insulina e non ci fece neanche caso.
Non sentì i passi leggeri di qualcuno che si era avvicinato nel silenzio della sera,in quel posto magico e dorato.Sentiva solo la voce di suo marito che spiegava, raccontava di sè,della sua mortale malattia,di quanto era stato bello vivere con lei.E la voce si allontanava nello spazio,diventava sempre più debole,come lei.Non si rese conto che quel qualcuno dal passo così leggero le aveva portato in dono la morte in quella sera così bella,così strana,così unica.
E quando suo marito sfilò la mano dalla sua e si alzò adagiandola sulla panchina sotto l'albero,nel silenzio profondo di quell'angolo sconosciuto così lontano dalla sua casa,lei non si accorse dei passi che si allontanavano,non sentì le foglie scricchiolare,non vide il braccio dell'uomo stringere la vita di quella ragazza dai cappelli scuri mentre si avvicinavano all'auto dai fari spenti.Quell'auto silenziosa che lei non aveva sentito arrivare,così travolta dal dolore da ascoltare,da sentire, solo le parole che le avrebbero regalato la morte.
1 commento:
Per leggere,per pensare,per passare il tempo....se ne avete voglia!
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