venerdì 22 novembre 2013

E quindi? Una mattinata di merda!

Stamattina dovevo uscire  di casa,assolutamente,anche se le previsioni del tempo prevedevano peste e corna ..e freddo.
Vestita in maniera adeguata,appena messo il naso fuori dal cancello,magicamente,smette di piovere! Ringraziando mentalmente ognuno dei preposti al bello e cattivo tempo,arrotolo con cura l'ombrellino che faccio sparire nella borsa e mi avvio con passo svelto e baldanzoso,come un bradipo su tacco 12,alla fermata dell'autobus.
Lo vedo arrivare in lontananza,gli lancio un messaggio telepatico:-Rallenta ti prego,altrimenti non riesco ad arrivare insieme a te.......-
La risposta è una potente accelerata per non beccarsi il rosso al semaforo!Sempre da lontano,vedo arrivare un'orda di fanciulli armati di zaino ed ombrelli che invadono il mezzo,il quale satollo di umani,si allontana mentre il mio tacco 12 ed io,arriviamo sul posto.
Ed ecco che quelli preposti alla pioggia,finita la loro pausa per la colazione,suppongo,mandano a buon fine catinelle d'acqua,ma catinelle davvero.
Semi riparata da un balcone e sempre in attesa del bus successivo,ricupero il prezioso ombrellino e lieta
di averlo,lo apro.......in due!!!!!!!
Si è proprio aperto in due,il manico da una parte il resto dall'altra
Tralascio il sorrisino comparso sulle labbra di un astante,tralascio la sequela di imprecazioni in ogni lingua conosciuta sul globo terracqueo,tralascio anche la pioggia che gocciolava dagli occhiali,non forniti di tergicristallo,per cui incominciavo a non vederci più,tralascio tutto, mi stavo concentrando sul da farsi..
Improponibile il ritorno a casa,vedi il bradipo con tacco 12 di cui sopra,altrettanto impraticabile chiamare un taxi che difficilmente mi avrebbe portato a destinazione con i miseri 13 euro in mio possesso,non mi restava altro che alzare il cappuccio della giacca imbottita,rosa come un confetto e sperare che smettesse di piovere.
Invece no.
Arrivato il bus,arrancato sul bus,sacramentato sul bus,scesa dal bus e intanto pioggia,sempre pioggia.
Il posto dove dovevo,assolutamente andare stamattina,non è lontano dalla fermata di arrivo ma sufficiente affinché la persona che mi aspettava dicesse:-Accidenti,sembri un pulcino bagnato!-
A quel punto ero indecisa se insultarlo o ringraziarlo per avermi definito così graziosamente,in quanto io mi sentivo decisamente una papera,una grossa papera gocciolante e rosa!!!!
Sbrigate le incombenze per le quali ero stata costretta ad uscire,mi accingevo ad affrontare il calvario del ritorno,quando avviandomi verso la fermata del bus,un energumeno che non voleva perdere il suo,mi ha travolto con la forza di un tir,mandandomi a sbattere contro una incolpevole signora che investiva a sua volta una ragazzina vestita di rosso e con i capelli rossi che si prendeva una musata contro un palo della luce.
In tutto questo,l'energumeno saliva sul n.7 e se ne andava senza neanche una parola di scuse per lo sconquasso umano che aveva provocato.
Mentre noi ci scambiavamo scuse e mi dispiace e ci assolvevamo a vicenda,sempre sotto la pioggia,finalmente è arrivato il mio n.3 e potevo lasciare la compagnia e i loro ombrelli che nel frattempo
erano volati da ogni parte.
Ed è quì che ho avuto l'incazzatura più sostenuta: appena appoggiato il culo sul sedile del bus,un raggio di sole,seguito da altri ed altri ancora si è presentato al mio cospetto.
-Ma ti fulminasse il cielo,perchè non sei uscito prima? Cosa hai fatto fino ad ora?-
Ovviamente sono arrivata  a casa senza ottenere risposta alcuna.
Mattinata di merda.

mercoledì 18 settembre 2013

Io figlia,io madre.

Ero ancora figlia tanti anni fa
e così mi sento e ti guardo e ti vedo.
Grande,forte,
sotto la barba nera
la faccia da bambino,il mio.
Quella barba,quel pittore sfacciato ha dipinto dei fili,
bianchi.
Sulla barba del mio bambino,
quel pittore irriverente.
Ti guardo,ti vedo.
Uomo grande,figlio di una bimba.
Quei tratti di pennello,bianchi,ti portano verso di me,
madre anziana,bimba dentro.
Vecchi insieme.

giovedì 27 giugno 2013

La puttana

Cammina su assurdità di finta pelle come se,alta,il mondo in basso,
Dio come è in basso,
potesse non sfiorarle il viso.
Se lo pittura,quel tondo infantile,
verde come l'erba,per ricordarla, tenera e profumata prima della falce,
rosa,come i fiori che saranno frutti,forse.
Nero,tanto nero,ne aveva calze piene.
E rosso ,rosso ciliegia,uguale agli orecchini appesi due a due,
rubati nel podere.
E ancora rosso,sberle antiche,per definire quel quadro desolato.
Ma lassù,sulle zeppe,nessuno la può sfiorare.
La puttana dipinta di dolore,passeggia.

lunedì 17 giugno 2013

Quella volta......un mese fa,che la morte era con me!



Ho sempre pensato,forse romanticamente,che quando sei vicina alla fine della vita,ne sei cosciente: raccogli la famiglia intorno al tuo letto,guardi coloro che piangono pieni di dolore,quelli che sono dispiaciuti,quelli al quale non gliene frega un cazzo! 
Ma quando non stai male,non senti dolore da nessuna parte del tuo corpo,il cervello risponde alle tue sollecitazioni,come fai a chiamare a raccolta i "cari"?
Ero sdraiata sul lettino del Pronto Soccorso, e sembrava di essere alla Victoria Station,aspettando un intervento sanitario,uno qualsiasi,per capire di che cosa ero "afflitta". Mi trovavo lì perchè l'esito di un'analisi del sangue,mi ci aveva portato con tanto di ambulanza con sirena che superava tutti i decibel consentiti, una telefonata dell'analista che mi "intimava" di intervenire immediatamente.
Forse solo il pallore del mio viso lasciava ad intendere che non stessi godendo di ottima e perfetta salute,ma da questo a............
Comunque Lei era lì! Girava per i corridoi,entrava nelle stanze del Pronto Soccorso,lieta,sorridente,serena.
Vestiva un semplice abito nero,un collettino di pizzo bianco le illuminava il volto.L'unica nota stonata,a mio parere, un ricamo all'altezza del cuore,un ricamo rosso raffigurante un fulmine!
Quando si avvicinò alla barella sulla quale giacevo,il suo sorriso disarmante,si fece più dolce,più intenso.
-Da quanto sei quì?-
-Un'ora,credo e non mi dicono nulla! Lei è un medico?- La sua risata mi colse di sorpresa! Cosa cazzo ci trovava di divertente?
-No,non sono un medico.Sono quella che vi trasporta!. Ci vediamo tra poco!-
E uscì incrociando uno sciame di dottori,in camice bianco stavolta,che si disposero intorno a me,neanche fossero i parenti di cui sopra.Ma solo uno parlava e spiegava agli astanti il casus........
Il fatto che io fossi invisibile ai loro occhi,mi permise di apprendere con dovizia di particolari,la mia situazione.Mi aiutò moltissimo le mie conoscenze nel ramo e il fatto che praticamente per tutti loro,ero un
caso,non un essere umano vivente,almeno in quel momento!
Di fatto nelle mie vene scorreva brodo di dado avendo io perso ogni componente vitale del sangue.
Come mai? Perchè?Why?Warum?
Mentre mi sottoponevo alle pratiche del ricovero,rividi Lei,sempre sorridente e lieta.
Camera singola con bagno,finestra sul parco,un intero staff di medici,infermieri,inservienti a mia disposizione mi fece dimenticare la Victoria Station.
Mi riportò alla realtà un sacca di sangue,non mio,gentilmente offerta dalla Banca e dopo quella molte altre.
E Lei passava e ripassava davanti alla mia stanza.
La mia famiglia, intanto,sembrava in stato confusionale per l'inspiegabile piega degli eventi,stante il fatto di non aver avuto alcun sintomo catastrofico precedente.
Mio figlio neanche flirtava con le infermiere,mia figlia per dare un tocco di ironia,a me sempre gradito,mi chiedeva se avessi sbagliato fondotinta dato il mio pallore,mio marito pensava che il cristallo di cui ero fatta,
dovesse spezzarsi ad ogni colpo di vento.
E poi Lei:di sera,nel silenzio rotto solo dai lamenti di qualche sofferente,entrava,si sedeva ai piedi del letto,vicina in modo da toccarmi e sempre sorridendo,parlava di se,di me,dell'altrove........
Non riuscivo ad addormentarmi.La sua voce così monotona,invece di cullarmi,mi stringeva il cuore,avevo paura.Quella paura che era facile nascondere durante il giorno,a tutti,ma di notte danzava nello stomaco,frullava nella  mente.
Intanto,ogni pratica medica,ogni analisi,ogni ricerca veniva effettuata sul mio povero "corpicino" martoriato,
incluse quelle brutte pratiche interne effettuate con ripresa televisiva e non sono tolck show!
E infine la sentii,Lei.Parlava con un signore in una stanza vicina:
-Ma in fondo non è poi così brutto venire via con me e lo so che tu sei stanco di stare quaggiù,con tutti questi aghi,bustine per raccogliere cose tue,fili ovunque.......guarda la tua vicina di camera,sono stata con lei cinque,ben cinque giorni,prima di rendermi conto che non sarei riuscita a fare nulla per lei.E tu pensi che mi sia stata grata per tutto il tempo che le ho dedicato,fatto compagnia,rimasta vicina la notte per non farla sentire sola?No,mi odiava e credo mi odi ancora ma ho dovuto allontanarmi.Però la soddisfazione di vedere,di notte,l'angoscia nei suoi occhi spalancati,bé, quella non me la dimentico! Ok,dai andiamo,è quasi giorno!-
E non mi si avvicinò più,la stronza! E i 16 giorni di degenza sono volati,si fa per dire!
E i medici? A suon di ricerche,finalmente sono riusciti,non solo a trasformare il brodo di dado in sangue quasi integro ma anche a capire che almeno da 2 anni una piccola,stupida,insignificante ulcera perdeva,come un rubinetto rotto e gocciolante,giorno dopo giorno,regalandomi un'anemia da manuale e la compagnia della Signora.
Ora,dovrei mangiare delle mucche con la coda inclusa per riappropriarmi di ferro e altri elementi,ma io preferisco pillole sostitutive e qualche leccatina alle inferriate........
Ho voluto rivelare i miei "dati sensibili"perché mi sono davvero resa conto che puoi ritrovarti tra le braccia della Stronza,senza saperne la ragione e se non arrivi troppo tardi lo devi ad una semplice analisi del sangue!
Salute a tutti!