Quella volta avevo una gatta siamese,anzi due.Vivevano,le micie, sostituendosi alla mia ombra,sempre accanto a me,dietro a me,davanti a me,sopra di me.Normale,direi.Un giovedì sera,tornata a casa,mentre mi svestivo,non vidi una coda e ci salii sopra.L'urlo che ne seguì non aveva nulla di umano, in quanto emesso da una gatta, ma neanche il mio lo fu,umano intendo.Per togliermi il prima possibile dalla posizione così dolorosa per la micia mi produssi in un salto stile Fosbury,degno del miglior atleta della specialità,ma.....l'atteraggio fu catastrofico! Sul gomito,con tutto il peso,sul gomito!!!!!!Non urlai non avendo voce,non respirai non avendo fiato.Restai immobile,con gli occhi sbarrati in attesa della morte imminente per insopportabilità del dolore.Mia figlia,attirata dal tonfo,restò ugualmente paralizzata,ma solo per un attimo,quello successivo era al telefono per chiamare un taxi.
-Di corsa,in ospedale,al pronto soccorso!-Questa la richiesta rivolta alla tassista.Ma questa era,pazza?Non conosceva la città?Sadica?Girammo praticamente senza meta per mezz'ora e dopo averla minacciata di morte,finalmente arrivammo a destinazione.
Non mi dilungo sull'attesa,preferisco farlo,sul medico.Perchè si incontrano medici molto carini,disponibili al rapporto umano,quando sei in condizioni pietose fisicamente ed esteticamente?
A seguire ci furono le radiografie,la diagnosi,il gesso.La diagnosi parlava di frattura del capitello del radiale sinistro.Bellissimo nome per un dannatissimo ossicino.Il gesso:il braccio in posizione sollevata,molto sollevata,leggermente flesso,in pratica un saluto"romano" e già questo mi creava qualche problema, poi si aggiunse l'estensione del bloccaggio che andava dalla terza falange delle dita alla spalla/petto.
Al ritorno a casa,consolata anche dal resto della famiglia oramai rientrata,capii subito che la mia vita stava per subire uno scossone!Dovevo comunicar loro che partivo!
Nel gennaio precedente ero riuscita a prenotare,hotel,ristorante,biglietti,tour completo, per la mostra di pittura di Giulio Romano che si sarebbe tenuta all'indomani,5 settembre,a Mantova.Le fiamme dell'inferno si scatenarono sulla mia testa.Ogni tipo di improperi,da "pazza scatenata" ad" incosciente malata mentale"fu tutto un florilegio di parole..gentili!Nessuno si domandò quanto ci tenessi ad andare a quella mostra,quanto avevo penato per riuscire a prenotarla!Certo i gesso era ancora fresco,ma.....
Quale massima punizione,al mattino successivo,con la mia borsa da viaggio in mano,nessuno,dico nessuno mi accompagnò neanche alla stazione ferroviaria e uscii di casa nel più gelido silenzio.
L'avventura,perchè di questo si tratta,si svolse tra incastrarsi e disincastrarsi dal taxi,salire sul treno,prendendo ad involontarie sberle tutti coloro che si avvicinavano troppo al "capitello imbragato",occupare due/tre posti a sedere,cercare di suscitare pietà e commozione appena giunta all'hotel per farmi dare una stanza più grande di un armadio a muro,ma essendoci il mondo in città,o quella o una panchina nel parco.Una cameriera di buon cuore previa mancia,mi aiutò a spogliarmi/rivestirmi.Mai provato a sganciare o viceversa, il reggiseno con una
mano sola? E finalmente Giulio Romano!!!!!!Ma un insopportabile dolore al braccio offeso,offuscò ogni cosa e mentre aumentava il male anche la rabbia nei confronti della famiglia faceva la sua parte.Alle 3 di notte al Pronto Soccorso,dopo essermi presa i rimbrotti del medico di turno,un antidolorifico mi rimise al mondo e Mantova mi ripagò.Ma la rabbia era ancora lì!!!Famiglia,mi avete mollato????Ed io non torno!
Crenona era ed è,lì vicino,con il suo teatro e Uto Ughi si esibiva la domenica sera.Perdere una simile occasione?Mai!
Pronto Soccorso ancora,biglietto in platea (vicini di poltrona poco entusiasti)taxi,treno,Uto,hotel,tutto di un fiato.E lunedì mattina,a casa.
Era settembre,ma sembrava dicembre in Siberia.La "temperatura"familiare nei miei confronti era più gelida di un lago ghiacciato, nel quale io nuotavo alla ricerca del buco per uscire.
Solo la seconda notte,dopo il mio ritorno, in preda a lancinanti dolori,qualcuno dei miei,mosso a compassione,mi accompagnò al Pronto Soccorso (avrei potuto farmi fare un abbonamento valido sul territorio nazionale) Radiografie,diagnosi, ri-gesso.I previsti 35 giorni di immobilità diventarono,come d'incanto, 60!
Ne valeva la pena? Sì! Sì,perchè Giulio Romano,Mantova,Uto Ughi,mi amavano!Avevano dipinto per me,edificato per me,suonato per me.Mi amavano.Loro.
-Di corsa,in ospedale,al pronto soccorso!-Questa la richiesta rivolta alla tassista.Ma questa era,pazza?Non conosceva la città?Sadica?Girammo praticamente senza meta per mezz'ora e dopo averla minacciata di morte,finalmente arrivammo a destinazione.
Non mi dilungo sull'attesa,preferisco farlo,sul medico.Perchè si incontrano medici molto carini,disponibili al rapporto umano,quando sei in condizioni pietose fisicamente ed esteticamente?
A seguire ci furono le radiografie,la diagnosi,il gesso.La diagnosi parlava di frattura del capitello del radiale sinistro.Bellissimo nome per un dannatissimo ossicino.Il gesso:il braccio in posizione sollevata,molto sollevata,leggermente flesso,in pratica un saluto"romano" e già questo mi creava qualche problema, poi si aggiunse l'estensione del bloccaggio che andava dalla terza falange delle dita alla spalla/petto.
Al ritorno a casa,consolata anche dal resto della famiglia oramai rientrata,capii subito che la mia vita stava per subire uno scossone!Dovevo comunicar loro che partivo!
Nel gennaio precedente ero riuscita a prenotare,hotel,ristorante,biglietti,tour completo, per la mostra di pittura di Giulio Romano che si sarebbe tenuta all'indomani,5 settembre,a Mantova.Le fiamme dell'inferno si scatenarono sulla mia testa.Ogni tipo di improperi,da "pazza scatenata" ad" incosciente malata mentale"fu tutto un florilegio di parole..gentili!Nessuno si domandò quanto ci tenessi ad andare a quella mostra,quanto avevo penato per riuscire a prenotarla!Certo i gesso era ancora fresco,ma.....
Quale massima punizione,al mattino successivo,con la mia borsa da viaggio in mano,nessuno,dico nessuno mi accompagnò neanche alla stazione ferroviaria e uscii di casa nel più gelido silenzio.
L'avventura,perchè di questo si tratta,si svolse tra incastrarsi e disincastrarsi dal taxi,salire sul treno,prendendo ad involontarie sberle tutti coloro che si avvicinavano troppo al "capitello imbragato",occupare due/tre posti a sedere,cercare di suscitare pietà e commozione appena giunta all'hotel per farmi dare una stanza più grande di un armadio a muro,ma essendoci il mondo in città,o quella o una panchina nel parco.Una cameriera di buon cuore previa mancia,mi aiutò a spogliarmi/rivestirmi.Mai provato a sganciare o viceversa, il reggiseno con una
mano sola? E finalmente Giulio Romano!!!!!!Ma un insopportabile dolore al braccio offeso,offuscò ogni cosa e mentre aumentava il male anche la rabbia nei confronti della famiglia faceva la sua parte.Alle 3 di notte al Pronto Soccorso,dopo essermi presa i rimbrotti del medico di turno,un antidolorifico mi rimise al mondo e Mantova mi ripagò.Ma la rabbia era ancora lì!!!Famiglia,mi avete mollato????Ed io non torno!
Crenona era ed è,lì vicino,con il suo teatro e Uto Ughi si esibiva la domenica sera.Perdere una simile occasione?Mai!
Pronto Soccorso ancora,biglietto in platea (vicini di poltrona poco entusiasti)taxi,treno,Uto,hotel,tutto di un fiato.E lunedì mattina,a casa.
Era settembre,ma sembrava dicembre in Siberia.La "temperatura"familiare nei miei confronti era più gelida di un lago ghiacciato, nel quale io nuotavo alla ricerca del buco per uscire.
Solo la seconda notte,dopo il mio ritorno, in preda a lancinanti dolori,qualcuno dei miei,mosso a compassione,mi accompagnò al Pronto Soccorso (avrei potuto farmi fare un abbonamento valido sul territorio nazionale) Radiografie,diagnosi, ri-gesso.I previsti 35 giorni di immobilità diventarono,come d'incanto, 60!
Ne valeva la pena? Sì! Sì,perchè Giulio Romano,Mantova,Uto Ughi,mi amavano!Avevano dipinto per me,edificato per me,suonato per me.Mi amavano.Loro.